Dopo il post sul ritrovamento delle Ceneri di San Giovanni Battista, proseguo nel racconto del periodo della prima crociata che culminò con la conquista di Gerusalemme.

Si tratta di un avvenimento che ha avuto tra i suoi protagonisti un manipolo di genovesi guidati da Guglielmo “testa di maglio” Embriaco e suo fratello Primo di Castello.

Il contesto storico

Dopo la prima fruttuosa spedizione, i genovesi furono nuovamente attirati dalle ricchezze in Terra Santa.

Nel 1099, Guglielmo Embriaco e Primo Castello prepararono una spedizione per raggiungere la Palestina.

La sbarco a Giaffa e l’arrivo a Gerusalemme

Sbarcati con un piccolo contingente di navi e circa 200 uomini nella città di Giaffa, i due condottieri genovesi ebbero una brutta sorpresa: nei pressi della vicina città di Ascalona era ormeggiata la potente flotta egiziana che si stava preparando ad attaccare il nemico.

Embriaco non perse tempo, dando subito l’ordine di smontare le navi per evitare che fossero facile preda del nemico.

Caricato il legname, la spedizione si diresse a Gerusalemme, a venti chilometri di distanza, dove era in corso un assedio da parte dell’esercito crociato guidato dal Conte di Tolosa Raimondo de Saint Gilles e da Goffredo Conte di Buglione.

La costruzione delle torri d’assedio e la conquista di Gerusalemme

Da oltre un mese l’esercito crociato tentava di strappare Gerusalemme ai saraceni.

Guglielmo Embriaco promise al conte Goffredo di Buglione di prendere la città con il suo manipolo di uomini.

La provocazione di riuscire in un’impresa dove un esercito di 10.000 uomini stava clamorosamente fallendo, suscitò l’ilarità generale.

Tutti risero tranne il condottiero genovese che, con il legname delle navi, progettò e fece costruire due enormi torri d’assedio, alte circa 40 metri, ricoperte di pece, su cui vennero installate delle catapulte.

All’alba del 15 luglio 1099 le macchine d’assedio genovesi attaccarono il lato sud delle mura, ritenuto il più debole.

Embriaco e i suoi uomini guidarono l’assalto decisivo. I genovesi furono i primi ad oltrepassare le mura nemiche, dando un contributo fondamentale alla presa della città.

Il Conte di Buglione riconobbe i meriti dei liguri, tanto da permettergli di scegliere per primi il bottino.

La conquista di Giaffa e il ritorno in patria

Dopo il successo in Terra Santa, il manipolo genovese riconquistò Giaffa e affiancò l’esercito crociato nella battaglia navale di Ascalona, il 12 Agosto.

In seguito fecero ritorno in patria nel Natale del 1099.

Curiosità
Il numero delle navi

Non si conosce con esattezza il numero delle navi con cui Embriaco e Primo Castello arrivarono a Giaffa. Secondo gli Annali di Caffaro, sarebbero state solo due galee, mentre per il cronista storico Raimondo d’Agiles si tratterebbe di un numero tra le sei e le nove imbarcazioni.

“Grazie allo strapotere dei genovesi”

Il contributo del manipolo di “Testa di maglio” fu talmente importante che sull’architrave del Santo Sepolcro fu inciso:

Praepotens Genuensium Praesidium

Che significa “grazie allo strapotere dei genovesi”.

Il difensore del Santo Sepolcro

Dopo la conquista di Gerusalemme, Goffredo di Buglione (nell’immagine qui sotto) rimase a difendere la città sino alla morte, avvenuta il 18 luglio del 1100. Rifiutò di essere incoronato re nello stesso luogo in cui Cristo aveva indossato la corona di spine. Da allora assunse il titolo di “Difensore del Santo Sepolcro“.

 

Le lettere di Goffredo di Buglione

Guglielmo Embriaco tornò a Genova portando con sé un ricco bottino e le lettere di Goffredo di Buglione che contenevano un resoconto degli avvenimenti e un appello per l’invio di rinforzi in Terra Santa.

La Gerusalemme Liberata

La costruzione delle torri d’assedio fu d’ispirazione per Torquato Tasso che, nel suo poema “La Gerusalemme Liberata”, scrisse:

“…Opra maggior, mirabil torre, ch’entro di pin tessuta era e d’abeti, e ne le cuoia avvolto ha di quel fuore, per ischermirsi da lanciato ardore…”

Ascalona e lo scalogno

Il nome della città di Ascalona deriva da Scalogno. Questo ortaggio sarebbe arrivato in Europa ai tempi delle Crociate.

 

 

Più si scava a fondo e più si trovano testimonianze dell’importanza di Genova nel corso della storia.

Le imprese di Guglielmo Embriaco e dei genovesi in Terra Santa non si limitarono solo alla conquista di Gerusalemme ma anche al ritrovamento del Sacro Catino, ma questa è un’altra storia…

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