Buon anno a tutti! Il 2021 è stato un altro anno di Covid, “impreziosito” dall’arrivo del Green pass.

Ci siamo lasciati alle spalle un’annata fatta di alti e bassi, restrizioni, boom di prenotazioni e poi altre restrizioni.

La madre di tutte le limitazioni è stato il green pass, il lasciapassare totalitario introdotto dal governo Draghi con il decreto legge del 23 luglio 2021 e diventato realtà a partire dal 6 agosto.

In effetti le cose stavano andando troppo bene per il settore turistico e i nostri governanti dovevano fare pure qualcosa per ostacolare la ripresa…

Cerchiamo di fare un sunto cronologico dell’anno appena trascorso in Italia, partendo dai primi mesi, passando per l’estate, per terminare con i decreti “regalo” di Natale e Capodanno.

 

La prima parte dell’anno, tra restrizioni, regioni colorate e incertezza

 

La prima parte dell’anno è coincisa con l’inizio della campagna di vaccinazione, il siero magico che, a detta degli esperti e del premier Draghi, ci avrebbe salvato la vita, permettendo il ritorno alla normalità: una dose, anzi due, meglio tre e passa la paura…

Nel frattempo, le regioni cambiano colore a causa dell’aumento o della diminuzione del numero di contagi.

Bianco ok, giallo, non tanto bene, arancione, brutta situazione e rosso, sei nella mer…a. 

Ai colori corrispondo restrizioni alle libertà e ai movimenti, più o meno incisive.

Non siamo ai livelli del lockdown del 2020, ma comunque la vita è abbastanza dura (per tutti noi poveracci).

In questo periodo, il settore alberghiero ed extra alberghiero sono praticamente fermi.

Alberghi, B&B, affittacamere e Case Vacanze chiudono i battenti. C’è chi molla, chi affitta la propria casa per lunghi periodi e chi resiste alla tempesta.

 

La ripresa

 

Finalmente arriva l’estate. Terminano le restrizioni e si torna a respirare un’aria di normalità.

I settori turistico, alberghiero ed extra alberghiero si riprendono alla grande.

Assistiamo ad un boom di prenotazioni e viaggi in aereo verso l’Italia.

Il dolce assaggio della normalità e della ripresa sociale ed economica si rivela essere un apostrofo rosa tra le parole “con il cavolo“.

Il governo è pronto a calare il carico di briscola: il 6 agosto arriva il green pass.

Per il turista che vuole visitare un museo, sedersi all’interno di un bar, di un ristorante o entrare in un parco divertimenti (e in altri ambiti che non sto ad elencare in quanto non attinenti alla nostra attività) è necessaria la certificazione verde che attesta l’avvenuta guarigione da Covid, la vaccinazione, la negatività al virus tramite tampone.

Una misura valida solo nel nostro paese ma non nel resto del mondo, dove a quanto pare la varianti non sono così letali come in Italia.

Una norma poco gradevole per il turista straniero che, di fatto, per visitare il bel paese, deve sottoporsi quantomeno a un tampone. Ma non è ancora finita.

 

Il Super green pass e i decreti di Natale e Capodanno

 

Dopo il green pass per bar, ristoranti, musei, ecc. sembrava non ci potesse essere limite al peggio e invece…

Il governo introduce l’obbligo di Super green pass verde nel mondo del lavoro (prima ai sanitari e in seguito a forze dell’ordine e personale scolastico), e tenta di dare un freno alla pandemia e alla stagione turistica invernale con il Dl 172, che, tra le altre cose, introduce il green pass per gli alberghi e in generale, per i soggiorni brevi.

*Per chi fino ad oggi fosse stato su Marte, il Super Green pass si ottiene con la vaccinazione completa (occhio perché se non fai tutte le dosi sei un “no vax”) o la guarigione da Covid. Di fatto, un obbligo vaccinale mascherato.

Finita? manco per il ca..xo

Il 25 dicembre, entra in vigore il decreto legge n.221 del 24 dicembre del 2021, un altra serie di leggi di matrice nazista che rafforzano le restrizioni previste nel decreto precedente.

La “chicca”, per il nostro settore si ha con il decreto di capodanno, il D.L. 229, entrato in vigore proprio il 31 dicembre.

L’ultima misura “dragoniana“, obbliga dal 10 gennaio (tra le altre cose) il possesso di Super Green pass, quindi il certificato che attesta il completamento del ciclo vaccinale, o la guarigione da Covid, per entrare in alberghi, strutture ricettive extra alberghiere e locazioni turistiche.

Un bel problema per chi viaggia senza certificato verde e soprattutto per i gestori di attività che per per ottemperare alla normativa, dovranno, sino a fine dell’emergenza (quindi chissà per quanto…), “rimbalzare” gli ospiti sprovvisti di green pass.

 

Riflessioni personali

 

Direi che non c’è molto da dire a questo punto. Il governo ha deciso che per arginare la famigerata variante Omicron, occorrono le maniere forti.

In effetti, la pericolosità della temibile variante è rinomata in tutto il globo. Secondo uno studio condotto dal National Institute for Communicable Diseases del governo sudafricano (un ente serio anche se meno attendibile delle nostre virostar, Bassetti, Pregliasco, Sileri e Zio Paperino), i contagiati da Omicron avrebbero un rischio minore dell’80%, rispetto ad altri ceppi del virus, di essere ospedalizzati.

Un’informazione che ha trovato consenso anche presso L’OMS.

In un paese normale (e civile), questo farebbe tirare un sospiro di sollievo a tutti e allentare le misure di sicurezza, già di  per sé illogiche, ma da noi, no, non è così.

Che ne sarà del turismo?

 

La domanda corretta sarebbe: “che ne sarà di noi“?.

Sul turismo non lo so, non vedo bene la situazione. Ormai in Italia per fare qualunque cosa serve il green pass rafforzato dell’Unione Europea.

Se la situazione quest’estate non cambierà, le persone sprovviste di certificato verde preferiranno sicuramente altri lidi.

Il certificato di vaccinazione ottenuto con vaccini russi e cinesi sarà valido da noi? non si capisce ancora, ma se non dovesse essere così, addio ad una parte del turismo extracomunitario.

Insomma, la vedo dura per il turismo ma anche per resto del tessuto economico sociale del nostro paese.

A volte, ho come l’impressione che l’obiettivo di questo governo non sia altro che distruggere le nostre vite, il nostro lavoro e la nostra libertà.

Probabilmente mi sbaglio, del resto sappiamo che #andràtuttobene.

 

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