Facendo un po’ di ricerche sui racconti e leggende de Zena, mi sono imbattuto nella storia di Stefano Raggio, il fantasma di San Donato.

 

Pare che ogni autunno, nei pressi della Chiesa di San Donato, compaia uno spirito inquieto, vestito con una cappa di raso rosso.

 

 

La figura spettrale si aggira nel santuario.

 

È stato avvistato appoggiato alle colonne sull’entrata o sulla torre del campanile a scrutare malinconicamente i passanti e a rimpiangere la vita perduta prematuramente.

Si tratta di Stefano Raggio.

Stefano Raggio

Stefano, era membro di una delle famiglie più facoltose di Genova.

Era un uomo, scontroso, istintivo e poco propenso alla diplomazia: in poche parole, un “rissaiolo”.

Abitava in una casa adiacente alla Chiesa di San Donato.

Era sua abitudine girare per la città in compagnia dei sui tirapiedi (tra cui il figlio), sempre alla ricerca di risse e contese tra gentiluomini.

Sembra che in una di queste scorribande, inseguito dalle guardie, si rifugiò dentro il campanile della chiesa , armato di archibugio, sparando a tutti quelli che osavano avvicinarsi.

La situazione precipitò quando il figlio di Raggio, fu messo al bando dalla città.

A causa di questa vicenda, Stefano iniziò a criticare pubblicamente il Doge, Giacomo de Franchi Toso.

A causa dei pessimi rapporti con la massima carica della città, nel 1648, Stefano Raggio venne accusato di aver preso parte al colpo di stato organizzato dal ricco patrizio Gian Paolo Balbi, suo conoscente.

Arrestato per cospirazione, Stefano viene imprigionato in una cella di Palazzo Ducale.

Durante la detenzione continuò a professare la sua innocenza e piuttosto che subire l’onta dell’umiliante condanna e dell’esecuzione in piazza, nel luglio del 1650 preferì togliersi la vita con un’arma da taglio (un pugnale o un rasoio), nascosta in un crocifisso recapitatogli dalla moglie.

 

 

Chissà… probabilmente il suo spirito, non riuscendo a trovare pace per quelle accuse, infondate e diffamanti, vaga disperato nei luoghi che in vita gli furono familiari proclamando ancora la sua innocenza.

Curiosità…

Nel 1648, Genova era sotto al controllo spagnolo. Gian Paolo Balbi, approfittando della crisi della monarchia spagnola, prese contatti con il Cardinale Mazzarino per rovesciare il governo genovese e portare la città fuori dall’orbita iberica. Scoperto, Balbi, si sottrasse alla cattura e fuggì ad Amsterdam, dove morì molti anni più tardi.

Ho trovato due versioni sulla morte di Raggio. La seconda sostiene che Raggio abbia tentato il suicidio senza successo. Sottoposto a cure venne processato e impiccato.

La Chiesa di San Donato è un’opera architettonica in stile romanico, risalente al XII secolo. Al suo interno sono conservate diverse opere artistiche, tra cui la più importante: Il Trittico dell’adorazione dei Magi, realizzato dal pittore fiammingo Joos Van Cleve.

 

Spero che l’articolo ti sia piaciuto 🙂

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