Oggi ti propongo un articolo un pò diverso dal solito: 6 miti da sfatare sugli affitti brevi!
Gestire un affitto breve non è solo questione di avere una casa e metterla online. Ci sono tante convinzioni che circolano tra host alle prime armi (e non solo) che rischiano di trasformarsi in veri e propri boomerang.
Vediamo adesso i 6 miti da sfatare, con qualche consiglio pratico basato sulla mia esperienza per evitarli!
1. “In bassa stagione basta abbassare i prezzi” ❌
Sbagliato! Prezzi troppo bassi non portano guadagno, anzi: rischiano di bruciare cassa e soprattutto di attirare ospiti poco attenti al rispetto della casa.
Lo so, può sembrare un pregiudizio, ma la mia esperienza mi ha confermato questa regola non scritta: chi spende meno ha più probabilità di lasciare l’alloggio in condizioni indecorose.
Non è una certezza assoluta (capita anche che chi paga 100 € a notte sia maleducato), ma abbassare troppo le tariffe riduce la selezione naturale che il prezzo garantisce.
Meglio puntare sul valore: pacchetti, convenzioni o long stay.
2. “Più canali = più prenotazioni” ❌
Magari! La realtà è ben diversa.
Più canali = più cose da gestire, più tempo perso, più confusione.
Già con Booking ed Airbnb c’è abbastanza lavoro, aggiungere altra carne al fuoco porta spesso solo tanto fumo e niente arrosto.
Il consiglio? Usa non più di 1-2 canali, scegliendo quelli che davvero portano prenotazioni di qualità.
Un sano minimalismo paga sempre.
3. “Le prenotazioni brevi riempiono i buchi” ❌
Sembra logico, ma è un errore.
Ogni check-in comporta costi di pulizia, gestione e stress. Accettare soggiorni di una sola notte significa lavorare tanto per pochi spiccioli.
La soluzione? Imposta un soggiorno minimo di 3 notti.
Avrai:
-
meno costi di pulizia,
-
meno stress,
-
più tempo libero,
-
e la possibilità di dedicare più attenzione agli ospiti che restano più a lungo.
4. “Le foto vanno bene per anni” ❌
No! Le foto sono la vetrina del tuo alloggio. Un’immagine datata trasmette subito poca cura e scarsa professionalità.
Aggiorna la foto di copertina almeno una volta all’anno.
Un consiglio extra: valuta l’aiuto di un home stager per dare nuova luce ai tuoi spazi e valorizzarli al massimo.
5. “Il revenue si fa una volta sola” ❌
Magari fosse così semplice.
La verità è che le tariffe vanno monitorate e aggiustate ogni settimana.
La domanda cambia, le tendenze si muovono, la concorrenza si adegua.
Se lasci i prezzi fermi, rischi di essere troppo caro o troppo economico (e in entrambi i casi perdi soldi).
Il revenue è un lavoro costante.
6. “Le promozioni si fanno solo quando va male” ❌
Altro errore comune.
Le promozioni sono utilissime anche in alta stagione: possono riempire camere residue e aumentare la visibilità dell’annuncio.
E non pensare di essere sempre al completo: dopo Ferragosto, ad esempio, c’è un calo fisiologico della domanda.
Una promo ben calibrata ti permetterà di mantenere un buon tasso di occupazione e non lasciare giornate scoperte.
Conclusione
Gestire un affitto breve non è solo una questione di chiavi e prenotazioni: serve strategia, attenzione e capacità di evitare certi luoghi comuni.
Sfatare questi miti è il primo passo per lavorare meglio, guadagnare di più e soprattutto vivere l’esperienza di host con meno stress.
Colgo l’occasione per rinnovare l’invito ad iscriverti alla newsletter (trovi il form qui sotto), e ai miei canali social Facebook e Instagram, in modo da rimanere aggiornato sulle novità legate al mondo degli affitti brevi, sulla storia di Genova e sulla “rubrica GastroENOVAgante”.
Se vuoi crescere come host, ti invito a scaricare gratuitamente l’estratto della mia guida: Guida galattica per host, La trovi su Amazon!

Alla prossima!


