Villa Imperiale a Genova è stata costruita nei primi anni del Cinquecento per volere di Lorenzo Cattaneo, rampollo appartenente ad un’importante famiglia imparentata con la nobiltà fiorentina. È una delle più antiche e prestigiose ville con parco risalenti alla Genova del Rinascimento.
Situata nel quartiere di San Fruttuoso, è ancora oggi una delle vie d’accesso al vicino Santuario della Madonna del Monte.

La magione è stata eretta in una zona da sempre famosa per essere particolarmente fertile e rigogliosa, non a caso l’entrata alla villa porta il nome di “Via dell’Albero d’Oro”... ma c’era davvero un albero d’oro? Perché quella via porta proprio quel nome?

C’è una leggenda molto affascinante che la riguarda.

Si narra che un nobile, a cui appartenevano molti dei terreni antistanti alla villa, fosse un grande giocatore di dadi. Il vizio lo portò a perdere praticamente tutti i suoi averi al gioco, finché gli rimase una sola e ultima giocata dove mise in palio l’ultimo lotto di terreno in suo possesso dove sorgeva un albero di alloro (presumibilmente definito “d’oro” per assonanza). Caso vuole, o per meglio dire fortuna, che vince. E continuò a vincere, fino riprendersi i suoi averi, sempre continuando a giocare il lotto con “l’albero d’oro”. A fortuna riconquistata smise di sperperare soldi e terreni al gioco.

Ora quell’albero che per tanto tempo fu considerato quello della leggenda non c’è più, ma è vissuto secoli. È stato abbattuto a metà degli anni ’80, considerato vecchio e malato e al suo posto ne è stato piantato uno nuovo. Il suo insegnamento però vive ancora in questa leggenda che si tramanda di generazione in generazione: la ricchezza non sta necessariamente nelle cose appariscenti, ma anche in quelle umili, semplici come un piccolo albero di alloro capace di salvare le sorti di un uomo.

Questa leggenda ricorda molto anche un’altra che si tramanda nei vicoli di Genova, quella sul Melograno di Piazza Campetto.

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