Porta dei Vacca è una delle poche Porte che circondavano il centro storico di Genova ancora in ottimo stato, aveva un’importante posizione strategica e suscita tutt’ora interesse anche per i suoi fantasmi.
Costruita intorno al 1155-1159 dopo la copertura del rivo Carbonara, controllava i trasporti che avvenivano lungo la Via Salaria e fungeva da sistema difensivo della terza cerchia di mura per far fronte ad eventuali aggressioni di Federico Barbarossa.
La sua conformazione architettonica è in stile gotico, di chiaro orientamento germanico. Due alte colonne bianche e nere con capitello corinzio che sostengono un arco a sesto acuto nel cui spazio si articolava la massiccia porta di ingresso. Le abitazioni erano probabilmente poste nelle due torri e il personale di guardia era posto sul ponticello merlato.
Attualmente le due torri merlate appaiono diverse, questo perché negli anni vennero rivestite con materiale lapideo e vi furono aperte finestre. Solo la torre lato mare, dopo importanti lavori di restauro fatti nella seconda metà del 900, ha nuovamente assunto il suo aspetto originario.
Porta dei Vacca, chiamata inizialmente Porta di Santa Fede per via della vicinanza con l’omonima chiesa di cui restano ormai poche tracce, fu anche usata a lungo come prigione e fu luogo di esecuzioni capitali… proprio in riferimento a questo suo utilizzo sarebbero legate le storie di fantasmi che si dice si aggirino presso il suo ingresso.
Tra la notte di Venerdì Santo e l’alba della Pasqua potreste imbattervi in un carro spettrale, venuto a prendere le anime di coloro che sono stati colti da morte violenta o improvvisa. Il carro, guidato da un misterioso spirito incappucciato, uscirebbe dall’antica cinta muraria medioevale per risalire l’odierna Via delle Fontane e poi sulle alture della Valle di Carbonara, conducendo i defunti verso un luogo di maggiore pace.
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