Non è un segreto che fossero le rotte mercantili a dare a Genova il lustro e il riconoscimento di cui ha goduto per molti anni. Proprio per questo la politica estera della città è sempre stata attenta a garantire il mantenimento delle basi commerciali nei centri di scambio nazionali e internazionali.

Le colonie genovesi non sono un’eccezione a questa politica.

 

I ponti strategici  e Costantinopoli

Già nel XII secolo si potevano incontrare delle piccole comunità genovesi nei territori della Siria e della Palestina. Il supporto navale offerto alle truppe crociate e che hanno attraversato questi paesi si sono rivelate preziose per ottenere concessioni di tipo doganale e giurisdizionale e dare vita alle colonie genovesi.

La strategia principale della politica coloniale genovese si fondava sul costruire rapporti e ponti commerciali con i principali punti strategici del commercio navale. Grazie a questa strategia iniziò l’espansione coloniale nei porti e nei quartieri commerciali più importanti del Mediterraneo, costruite con un sapiente utilizzo della diplomazia e dei rapporti politici più che delle forze armate.

E’ in questa occasione che si aprono le porte dei rapporti con Costantinopoli, che nel 1162 concesse ufficialmente privilegi economici e l’insediamento di 300 genovesi nel quartiere di S. Croce. Tuttavia è solo nel 1261 che verrà stipulato il trattato di Nicea con il quale i Genovesi si insediano definitivamente nel Mar Nero.

 

La colonia di Odessa

La fondazione della città di Odessa nel 1794 sotto la guida del napoletano Giuseppe De Ribas (di origine spagnola) fece sì che il flusso di italiani verso le colonie genovesi crebbe in modo esponenziale.

Questa colonia prese particolare importanza per la capacita della popolazione italiana (circa il 10% della popolazione totale) di essere partecipe della vita e delle decisioni politiche. Sono stati ritrovati infatti numerosi documenti commerciali e governativi redatti in lingua italiana, che cominciò a diffondersi anche nel linguaggio comune.

La convivenza tra i popoli prese una piega positiva e a cavallo tra i 1700 e il 1800 nacquero le prime società commerciali di proprietà italiana.

La diffusione della lingua italiana si rivelò molto utile per la scrittura di testi scolastici che la colonia diffuse a supporto della popolazione Russa e Ucraina. Purtroppo però con la rivoluzione Russa del 1917 molti degli italiani rimasti a Odessa partirono per tornare nella loro patria di Origine.

Le poche decine di italiani rimasti si confusero e mischiarono con la popolazione russa per restare nascosti. Con il tempo le connotazioni originarie si persero definitivamente.

 

Caffa simbolo della Crimea

La colonizzazione della Crimea è un caso a parte rispetto alla politica di colonizzazione commerciale.

Il potere del principato di Teodoro era ormai troppo forte per essere contrastato direttamente. Per questo il popolo genovese si insediò nelle città confinanti con il suo territorio. Tra queste rimarrà famosa la colonia di Caffa, che rimase uno dei principali punti di contatto con il popolo Mongolo.

Queste colonie arricchirono a lungo il commercio genovese con prodotti unici ed estremamente pregiati.

Nel 1298 l’emiro Nogoi devastò la colonia di Caffa, costringendo i genovesi ad abbandonare il territorio dal 1307 al 1312, quando riuscirono a ricostruire i rapporti con il khan Özbek, che autorizzò i liguri a ricostruire la città fondando un nuovo insediamento.

La pace a Caffa durò per un periodo breve, poiché tra il 1343 e il 1344 ci fu un nuovo assedio da parte dei mongoli, che si concluse con la firma del trattato di pace con il khan Toqtamish. Questo trattato stabiliva un rapporto amichevoli tra i due popoli.

 

La fine del colonialismo genovese

La fine del periodo coloniale fu sancita dall’arrivo dell’Impero Ottomano.

Una potenza crescente che stravolse i rapporti politici e culturali di territori vastissimi si abbatté anche sulle colonie genovesi, proprio nel momento in cui esse iniziavano a veder vacillare il loro potere. Genova fu costretta a ritirarsi sancendo la fine del periodo dei grandi commerci.

Tuttavia la flotta genovese rimase una potenza che contribuì ad altre numerose imprese nel corso dei secoli, guidata da molti grandi capitani. A noi genovesi piace ricordare particolarmente Andrea Doria e Cristoforo Colombo.

 

Curiosità

 

Gli architetti di Odessa

Una delle categorie commerciali più apprezzate nella colonia di Odessa furono quelle legate all’architettura. Per questo ancora oggi i cognomi italiani sono spesso associati a studi o attività di Architetti

Il trattato di Caffa

Il trattato di Caffa con il khan Toqtamish fu redatto in una lingua molto vicina al dialetto genovese attuale, che è rimasto quasi intatto nel tempo.

“tutti li mercanti chi van e végnen in sce lo terren de lo Imperao seran seguri, e a quelli usanse neuve no se farà” (tutti i mercanti che vanno e vengono nei territori dell’Impero saranno al sicuro, e quelli non assumeranno usanze nuove) e che “a lo sò amigo amixi seran, de lo sò inimigo inimixi seran” (del loro amico amici saranno, del loro nemico nemici saranno).

 

 

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tratto da “Il Caffaro, portale culturale e turistico per Genova e la Liguria”