Per la rubrica “racconti e leggende” un aneddoto davvero curioso dell’antica Zena, sto parlando della crêuza do Diao

Tra le credenze popolari, ho trovato questa storiella riguardo ad un’oscura presenza in Largo San Giuseppe, nei pressi del quartiere di Piccapietra.

Nel 500′ quella strada era conosciuta come la crêuza do Diao, “la strada del demonio” (o del diavolo) e, dopo il tramonto, erano poche le persone intente a percorrere quel sentiero.

Sembra infatti che al calar della notte, oscure presenze, gemiti e rumori di catene terrorizzassero i passanti.

La crêuza

Per prima cosa, partiamo dall’etimologia della parola “crêuza

Per chi non è ligure, si tratta di un “viottolo”, in genere fiancheggiato da muri e con pavimentazione a mattoni. Una tipica stradina che attraversa Genova e le altre città e borghi della Liguria.

La Crêuza do Diao, era un sentiero che percorreva il quartiere di Piccapietra e che nel 700′ dopo essere stato allargato prese il nome che oggi tutti conoscono di Largo San Giuseppe.

Nel ‘500 la stradina passava attraverso un boschetto adiacente all’Oratorio di San Germano.

Fu proprio nei pressi dell’oratorio che ombre inquietanti, urla strazianti e rumori di catene cominciarono a tormentare i viandanti che con il passare del tempo iniziarono ad evitare quella strada.

Ma cosa si nascondeva dietro a quegli strani avvenimenti??

Si scoprì che ad angosciare i passanti, altro non erano che uomini sui trampoli, coperti da lenzuoli, e “armati” di zucche illuminate con candele!

I rumori invece, erano prodotti da dei poveri tacchini in catene.

La crêuza do Diao

La domanda che sorge spontanea è: “perché terrorizzare così la gente?”

Un ritrovo segreto

Facendo un pò di ricerche, ho trovato diverse versioni: dai semplici burloni, ai contrabbandieri, a magistrati intenti a nascondere i propri incontri segreti.

Alla fine, la versione che mi ha convinto di più è stata quella “dissidente”.

Sembra infatti che l’oratorio di San Germano fosse il ritrovo di una confraternita antigovernativa che per tenere lontano, spie e curiosi inscenava questo stratagemma.

A pensarci bene, percorrere una strada a notte fonda e trovarsi di fronte ad una scena del genere gelerebbe il sangue a chiunque. L’appellativo di strada del diavolo è più che meritato.

Sta di fatto che, anche dopo la demolizione dell’oratorio, nel 1650 e l’allargamento del percorso per fare transitare le carrozze, la gente continuò ad evitare quella strada “maledetta”.

Perciò, quando passi da Largo San Giuseppe la sera tardi fa attenzione! stai percorrendo la famigerata strada del demonio!

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