Buon lunedì!

Torna la “richiestissima” rubrica de “i consigli di Ema“. La raccolta di suggerimenti per l’attività di short rent che il mondo m’invidia 😉

Ironia a parte, vorrei parlare di un problema spinoso per host e proprietari.

Un problema che più di una volta mi ha causato forti eruzioni cutanee ed invocazioni di svariati santi del calendario…

Sto parlando del comportamento incivile degli ospiti.

Nei post precedenti ho parlato di feedback e delle recensioni negative che spesso riceviamo da chi soggiorna nei nostri appartamenti.

Spesso però saremmo noi a dover valutare gli ospiti! anzi, l’educazione e la civiltà dei nostri ospiti durante il soggiorno.

Il sito di Airbnb, ha costruito le sue fortune con la duplice valutazione tra host e guest.

Al termine del soggiorno entrambe le parti possono esprimere una valutazione da 1 a 5 stelline.

Terminate ambo le recensioni, i proprietari di casa e gli ospiti potranno sapere, citando Alessandro Borghese, “cosa uno pensa dell’altro“.

Si tratta di un sistema molto utile, in quanto le recensioni forniscono una sorta di biglietto da visita su chi ci ospiterà o su chi ospiteremo.

Questo è anche un buon metodo di automiglioramento:

Ricevere delle critiche aiuta a crescere e migliorare imparando dagli errori. È importante però separare le critiche costruttive dai giudizi pretestuosi.

Anche il guest che riceve una recensione negativa potrebbe e dovrebbe interrogarsi sul suo livello di educazione…

Fortunatamente, la maggior parte dei guest che ho avuto, si sono dimostrati persone educate e civili.

Esistono però “esseri viventi” arrivati ai giorni nostri dal medioevo… (senza offesa per il medioevo…).

Ultimamente ho ricevuto troppe visite da parte di soggetti del genere e vorrei condividere qualche spunto per cercare di arginare il problema.

Se con Airbnb possiamo “marchiare a fuoco” i guest incivili e vedere il “curriculum” di chi prenota la nostra casa, con Booking.com possiamo segnalare la cattiva condotta dell’ospite.

Questo non porterà a niente di concreto, se non a impedire al guest di prenotare ancora la struttura su Booking.

I problemi maggiori avvengono con le prenotazioni dirette dove non è possibile nessun tipo di “rivalsa”.

In questi casi, suggerisco tre metodi anti-inciviltà:

La cauzione

La richiesta di cauzione è la prima cosa da fare

La paura di non vedersi restituire la caparra attenuerà sicuramente l’indole animalesca del nostro caro ospite.

Nel caso l’appartamento venga lasciato in condizioni pietose puoi trattenere le spese per le pulizie extra o le spese per eventuali danni.

Controllo del numero di telefono

Può succedere ( e credimi, succede spesso…) che a soggiornare nel tuo appartamento sia una “signorina“….si, hai capito bene…di quelle che praticano il mestiere più antico del mondo.

Per non avere un via vai di gente all’interno del condominio o essere avvisato dai vicini di casa, facendo una figura barbina, il consiglio è:

alla richiesta di prenotazione, verificare il numero di telefono del potenziale ospite su un motore di ricerca e attendere i risultati.

Potresti vederne delle belle!

La Black List

Ultima ma non meno importante è la lista nera.

Prendi una nota digitale o un taccuino e comincia ad appuntare i nomi dei guest incivili o con cui hai avuto brutte esperienze.

In questo modo avrai sempre sottomano i nominativi delle persone “bandite” da casa tua e, ancora più importante, potrai condividere la lista con colleghi e amici, nelle chat Telegram o Whats up o nei gruppi Facebook, in modo da mettere in guardia altri host da una potenziale minaccia.

Manifesta il tuo disappunto!

Voglio chiudere l’articolo con un ultimo suggerimento: Non restare in silenzio. In caso di comportamenti incivili manifesta il tuo disappunto agli ospiti.

Di fronte ad una casa lasciata sporca o danneggiata, invia delle foto al guest, che mostrano quello che ha lasciato.

Fallo sentire una mxxxda!

Rimproveralo per il suo comportamento, ovviamente in maniera educata e senza risultare volgare.

Non c’è cosa peggiore di una persona che non rispetta la casa di chi lo ospita

Purtroppo l’educazione non nasce sugli alberi, è una qualità che va sviluppata anche attraverso critiche e i rimproveri.

Sono convinto che parte del nostro lavoro sia quella di educare i guest a trattare la nostra casa come se fosse la loro!

Se una persona è abituata a vivere in un porcile questo potrebbe essere un problema, ma almeno dobbiamo provarci!

E se con una critica o una cauzione non restituita potremmo aiutare anche solo una persona a cambiare in meglio significa che avremo fatto il nostro dovere e potremmo camminare a testa alta.

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Ci ri leggiamo lunedì!

Stay tuned!